mercoledì 30 luglio 2008

Confettura di Pesche e Limone


Eccomi qua con una nuova creazione: la confettura di pesche e limone.
A differenza della marmellata, per la quale si mette tutto in pentola insieme, per la confettura bisogna prima preparare lo sciroppo e poi aggiungere la frutta. Contrariamente a quel che pensavo, è un procedimento abbastanza veloce.

Ingredienti:
  • 1,5 kg di pesche mature (cioè un kilo netto)
  • 800 gr zucchero
  • 1 limone non trattato
  • 750 gr acqua
Al momento della preparazione della confettura, e di qualsiasi altra conserva, per prima cosa è bene occuparsi dei barattoli: io uso quelli classici "Quattro stagioni" che vendono ovunque. I tappi devono essere sempre nuovi, mentre il barattolo, come è ovvio, può essere riutilizzato all'infinito. Sia che il barattolo sia nuovo, sia che sia usato è bene lavarlo accuratamente e farlo asciugare o a testa in giù su una qualsiasi superficie, oppure in forno. Quest'ultima modalità può essere utile soprattutto quando non si ha intenzione, dopo, di sterilizzare il barattolo pieno facendolo bollire.

Mentre i nostri barattoli si asciugano bene laviamo, asciughiamo e tagliamo a pezzetti sia le pesche sia il limone.
Poi mettiamo in una pentola l'acqua con lo zuchero e facciamo bollire per 8 minuti.
Dopo mettiamo le pesche e facciamo bollire a fiamma vivace per 15 minuti.

Infine aggiungiamo anche il limone e facciamo bollire per altri 15 minuti.

Il limone è molto utile poichè contiene la pectina, sostanza che permette la gelificazione e di cui le pesche, le albicocche e la frutta molto matura sono povere. In alternativa al limone potremmo utilizzare la polpa di una mela, anch'essa ricca di pectina. Anche le arance posseggono molta pectina.
A questo punto non ci resta che invasare e, se vogliamo, sterilizzare.
La confettura, così come la marmellata, va invasata ancora calda. I barattoli saranno subito ben chiusi (aspettate, prima di chiudere, di averli riempiti tutti, per non sprecare nemmeno un po' della vostra confettura tanto faticosamente ottenuta).
Capovolgete i barattoli su una superficie fredda (io ho utilizzato un piano di marmo) e lasciateli raffreddare così.

Questo potrebbe essere sufficiente...


...ma se proprio volete fare le brave donne di casa, ieri mi era preso questo estro, potete sterilizzarli subito. Prendete una pentola alta, mettete sul fondo un canovaccio pulito, disponeteci i barattoli e riempite d'acqua fino a tre centrimetri sopra i coperchi. Dal bollore aspettate 20/30 minuti, così come ho spiegato pure qui.


Come avrete notato nelle foto ho messo in bella mostra uno dei miei ultimi acquisti: la paletta in silicone! Resiste alle alte temperature ed è più igienica delle cucchiarelle (cioè cucchiai) di legno che assorbono tutto e che sto eliminando dalla mia vita. A Roma le potete acquistare da Peroni, vicino via Cola di Rienzo, già che mi trovavo lì, un vero paradiso per me...., ho preso pure questo simpatico timer... in una casa infestata da gatti, non poteva mancare un topolino...

lunedì 28 luglio 2008

La Felicità

Spesso mi ritrovo a pensare che la mia condizione naturale è la Felicità.

Difficilmente mi sento triste o infelice, e anche quando c'è un buon motivo per esserlo rimane comunque in sottofondo quel sentimento di gioia che so che, prima o poi, tornerà fuori. Ci sono momenti di nervosismo nella mia vita, quelli sì e spesso anche immotivati, ma la malinconia, la tristezza del cuore, quella non l'ho mai provata. Ho sperimentato il dolore, il dolore che brucia e corrode, il dolore del non ritorno, dell'impotenza e del tempo che passa portando via le persone, le cose belle, ma non ho mai perso la Felicità. Grazie a Dio, e grazie al grandissimo esempio di mio nonno Enzo: la Felicità è l'eredità che mi ha lasciato. Mai in nessun altro uomo ho visto così forte e presente questo stato del cuore.
Come sempre quando vado in libreria lascio che siano i libri a scegliere me. Mi chiamano con il colore della coprtina e la consistenza della carta, allora li prendo in mano e quasi mai mi deludono. Tempo fa mi è venuto a trovare il libro di Salvatore Natoli intitolato "L'attimo fuggente e la stabilità del bene". E' un piccolo saggio che tratta della felicità, tema caro all'autore che è ordianrio di Filosofia teoretica alla Bicocca. Mai prima di allora avevo pensato di poter indagare questo sentimento a me così familiare, ma tuttavia così sfuggente da non poter neppure essere concreizzato in un pensiero di senso compiuto. Così l'ho acquistato e voglio condividere con voi alcune righe, che mi hanno colpita. Per l'autore la caratteristica propria del sentirsi felici è la percezione della nostra illimitata espansione verso il mondo, un'esansione che include il mondo e ci mette in comunione profonda con esso, non divorandolo, ma quasi inglobandolo in noi, esattamente come nell'abbraccio di due amanti, dove l'uno non distrugge l'altro ma lo compenetra.

"Non esiste alcun oggetto di per sè sufficiente a renderci felici, la Felicità è risultato ed è perciò il frutto di un esercizio: non sta nelle cose, ma nel modo di rapportarsi a esse. Questo significa che non la si attinge per caso. Ci sono tante persone che raggiunto un qualche oggetto del loro desiderio rimangono deluse; al contrario vi sono uomini che non cercano la felicità in questo o quest'altro, ma nella valorizzazione della vita in tutti i suoi aspetti. Per possedere la Felictà bisogna lavoare molto su di sè. Solo se operiamo gratuitamente, al di là dell'utile immediato, riusciamo a scoprire qualità nascoste, liberiamo potenzialità latenti che non avremmo mai conosciuto. Per rendere di casa la felicità non bisogna puntare soltanto all'utile esteriore. La felicità, al contrario, si ottiene non perchè si punta a qualcosa, ma perchè, liberando in noi le nostre capacità, ci trasformiamo involontariamente quasi in un campo magnetico che fa capitare le occasioni, fa accadere gli eventi. Ciò mostra che la felicità - intesa come Bene Stabile - nsce dalla virtù, che sola è capace di suscitare il nuovo, di far accadere l'inatteso, i momenti. Molte volte a noi le cose non accadono perchè siamo chiusi nei confronti del mondo, siamo ciechi. Ci sono persone, cose o uomini che noi non guaridamo. Riteniamo che la felicità sia in questa o quella cosa e non guardiamo ciò che ci passa accanto. E se ne va. E' necessario avere attenzione e apertura rispetto al mondo: non basta una competenza solo settoriale, ma una competenza a esistere e, soprattutto, ad accogliere."

Insomma la natura mi ha aiutato, ma c'è anche da lavorare su questo...

giovedì 24 luglio 2008

Il Gazpacho in un bicchiere

Il gazpacho è un tipico piatto dell'Andalusia, servito freddissimo aiuta a sopportare il caldo torrido delle estati andaluse. Una volta veniva realizzato pestando nel mortaio tutte le verdure, oggi possiamo prepararlo più velocemente utlizzando il robot da cucnia...ogni riferiemento ai recenti arrivi in Villino è puramente casuale....

Ci sono molte versioni del gazpacho, la ricetta base me l'ha suggerita Larissa, un'amica spagnola, girando nel web potrete trovare molti suggerimenti, io qui ve ne ricorderò alcuni, ma voi navigate, navigate e vedrete quante belle cose escono fuori!
Poichè Unika e Morettina mi hanno invitata all'iniziativa RICETTE IN UN BICCHIERE , ho pensato che questo piatto, estivo e freschissimo, si prestasse molto bene per essere servito in bicchiere, e voilà...il mio gazpacho, fresco, leggere e profato da servire in bicchiere come antipasto durante una cena su una terrazza in riva al mare, alla fine di una caldissima giornata di sole!

Ingredienti per 6/8 persone:

10 pomodori maturi (ho usato quelli medi a grappolo)

1 cetriolo grande

1 peperone grande

1 cipolla

2 spicchi d'aglio (se non vi piace potete sosituirlo con erba cipollina)

2 cucchiai d'aceto di vino rosso

2 cucchiai d'olio

mandorle a piacere

menta

Sale

Lavate tutte le verdure, pelate i pomodori e liberateli dai semi (il che non guasta dato che, tra l'altro, porprio la buccia e i semi del pomodoro causano quel fastidioso gonfiore del ventre!), tagliate a pezzi tutte le verdure e mettete tutto nel robot da cucina insieme all'aceto, olio, sale e frullate.

Poi riponete il gazpacho in una insalatiera di coccio, coprite di pellicola trasparente e lasciate in frigo per alcune ore, potete prepararlo anche il giorno prima: più è freddo e più è buono!

Al momento di servire disponetelo in bicchieri di vetro, o scodelle rustiche di terracotta (de gustibus...), aggiungete dei cubetti di ghaccio, le mandorle e qualche foglia di menta.
Suggerimenti:

il gaspacho si accompagna anche a alici, formaggio, uova sode, pane casereccio fritto a dadoni. Io l'ho accompagnato a semplici crostini di pane. Possiamo portare in tavola ciotoline piene di verdure crude (peperoni rossi, cetrioli ...), olive nere, uova sode, tutto tagliato a pezzetti, e lasciare che ogni commensale si serva da solo.

Per la riuscita del piatto è necessario usare pomodori molto maturi; potete eventualmente sostituirli del tutto o parzialmente con i pelati.

Qual è il vino giusto? Rioja Sin Crianza (vino rosso giovane spagnolo) oppure l'italianissimo, Castellino rosato.

martedì 22 luglio 2008

Napoli, i gatti e il robot da cucina...

Eccomi qui, stavolta non ho ricette ma qualche notiza e un po' di foto carinae da condividere con voi.
Iniziamo dal nuovo arrivato in Villino...no non è un gatt stavola, nemmeno un cane...purtroppo...ma il mio primo Robot da Cucina...eccolo qua "siori e siore, l'unico,l'inimitabile Kenwood Multipro, 900w"....

Ma perchè ve lo dico?

Si, va bene, perchè sono una chiacchierona che non si sa "tenere un cecio in bocca" -come si dice a Roma- ma anche perchè vorrei avere qualche dritta da voi, donne e uomini esperti di cucina e dei misteriosissimi attrezzi che la popolano...

Il robot mi è stato regalato da Carotina e Pistacchietto per il mio compleanno, il 24 maggio, e solo da pochi giorni (!!!) ho avuto il tempo di collocarlo in cucina e di leggere le istruzioni...ma non ho un ricettario, sul sito Kenwood non ne ho trovato traccia, e non so bene come usarlo...

Su Cucina con me ho trovato qualche ricetta carina, ma mi rivolgo a voi per le dritte....
OGNI CONSIGLIO E' BENE ACCETTO!!!!

Passiamo ora alle foto.
Sono stata a Napoli per lavoro, e l'ho trovata splendida come al solito, l'unico odore che ho sentito è stato quello del mare, che come sempre mi porta alla mente tanti ricordi felici: la mia Calabria, le estati passate, nonno Enzo felice, un amore lontanissimo...

Ehm...ecco un po' di immagini

Il b&b
troppo bello il letto....non volate con la fantasia...ero sola!!!!

la prima escursione dei Campi Flegrei con il citysightseeing



Livia ha cambiato l'arredamento...per stare al passo coi tempi...


Bene, e ora toriamo a Roma, non è buffissima qusta gatterella ?!?!

Clio.....


Restando in tema di gatti, ho potuto sistemare per le feste due dei quattro cuccioli...ancora non ho angosciato le famiglie adottive con le mie telefonate: qualche giorno glielo lascio, ma presto chiamerò per avere notizie!!! Due sono ancora qui, Secundus, che è una femmina, e Quartus, un maschetto ancora terrorizzato da me...

Per ora da Roma è tutto, alla prossima....e ricordate il robot da cucina.....

sabato 19 luglio 2008

Le Albicocche Sciroppate e le Prugne al Naturale

Ecco alcune delle cose che non credevo avrei mai fatto, e invece.....

I procedimenti per la frutta sciroppata e per la frutta (o verdura) al naturale sono molto semplici e sono felice di essere entrata anch'io nel fantastico mondo delle conserve!!!!

ALBICOCCHE SCIROPPATE


Ingredienti:
  • 1 litro acqua
  • 1,5 kg zucchero
  • 1 kg albicocche

Per lo sciroppo: mettere a bollire l'acqua e lo zucchero, dopo circa tre minuti dal bollore, quando il colore dell'acqua è perlato, lo sciroppo è pronto. Lasciar raffreddare.

Le albicocche: intanto lavare, asciugare e tagliare a pezzi le albicocche (sono molto carine tagliate semplicemente a metà) e disporle dentro i barattoli riempiendoi fino a metà.

Quando lo sciroppo è freddo versarlo nei barattoli fino all'orlo e chiudere bene.

Per la sterilizzazione: per evitare che durante la bollitura i barattoli "ballando" si urtino e si rompano, mettere sul fondo di una pentola uno strofinaccio, disporci sopra i barattoli pieni, eventualmente avolgete singolarmente con dello spago che faccia da "paraurti". Dopo riempire d'acqua fino a 3 cm sopra i barattoli, mettere sul fuoco e far bollire per 30 minuti.

Le albicocche sciroppate si conservano per 6 mesi.

PRUGNE AL NATURALE

Inredienti:
  • 1 kg prugne (ho usato quelle rosse)
  • 300 gr zucchero

Lavare, asciugare e tagliare a pezzetti le prugne, poi disporle nei barattoli, distribuire sopra le prugne lo zucchero, chiudere bene i barattoli. Sterilizzare come sopra.

Le pugne al naturale si conservano 6 mesi.

Con queste ricette facili facili partecipo all'iniziativa de Il gatto goloso!

lunedì 14 luglio 2008

Peperoni ripieni di Nonna Gerardina ovvero quando la Calabria sbarca a Roma


Mentre i 4 gattini mi distruggono casa vi passo questa ricettina facile e saporita.


Nonna Gerardina, classe 1910, era la mamma di nonno o, se preferite, la nonna di mamma...Ho avuto il piacere di avere con me la mia bisnonna fino all'età di 13 anni, un bel record non credete?! Poichè era una calabrese doc sbarcata in quel di Monteverde Vecchio, da lei abbiamo appreso molte ricettine calabre, che ancora ripetiamo con gran piacere.

Oggi la mama e io siamo state prese dalla sindrome della maestrina e abbiamo fotografato la ricetta passo passo, per aiutare quelle più "imbranate" di noi

Ingredienti:


  • 6 peperoni verdi medio/piccoli (più piccoli sono più vengono carini)

  • 250 gr pan grattato

  • 600 gr passata pomodoro (o pomodori freschi passati)

  • 80 gr parmigiano grattuggiato

  • 2 uova

  • peperoncino

  • aglio tritato

  • olio (qb!) e sale

  • basilico

  • pomodori secchi qb

  • capperi qb

Procedimento:

Lavare i peperoni, togliere loro il cappuccetto (che in questo caso non è rosso, ma verde...ah ahahaahhh) e pulirli sia tagliando l'estremità del cappuccetto coperta di semi, sia, internamente, togliendo le parti bianche e i semi. Voi cercate di non dividere ogni peperone dal suo cappuccetto (errre che ovviamente io ho fatto a causa del mio proverbiale disordine) o dopo dovrete giocare a "inserisci la forma giusta"...Lasciare asciugare i peperoni.

Intanto in una insalatiera amalgamare il pan grattato con la passata di pomodoro, aggiungere le uova e il parmigiano, girare bene aggiungendo anche olio, sale, un pizzico di peperoncino, aglio tritato, basilico, qualche cappero, pomodori secchi a pezzetti.
A questo punto accendete il forno a 220°, non un attimo prima...con questo caldo....e preparate la teglia con la carta da forno unta d'olio. Riempite ogni peperone, spingendo bene, siate generose...e poi richiudetelo con il suo cappuccetto, spingete bene dentro pure questo.

Siccome mi era avanzato dell'impasto l'ho usato per preparare simpatiche polpettine... Dopo la cottura, di circa 45 minuti, mangiare con vino Cirò!



Ed ora una nota dolente: domani uno dei mici va via...sigh sigh, ha trovato una casa amorevole...Non so quale sarà scelto tra la cucciolata...ma che tristezza...Beh pensiamo solo che sarà un "gattounico" e come tale super stra viziato!

Affoghiamo il dispiacere nei peperoni!

venerdì 11 luglio 2008

Cake con gocce di cioccolato per quattro gattini e una guida turistica

Festeggiamo, festeggiamo!!! Abbiamo ben due motivi per festeggiare:
  1. ieri ho superato l'esame di abilitazione e ora sono ... una GUIDA TURISTICA di Roma, pure abilitata alla lingua FRANCESE!!!!

  2. i GATTINI sono tutti e 4 dentro casa!!!!

Qui sotto: Tertius e Quartus...

Mi pare ovvio che un dolcetto ci stava tutto, ed ecco a voi questo facilissimo cake con gocce di cioccolato che ho cotto in comode vaschette monouso per due persone (ben golose...quindi dose abbondante!) da regalare alle coppie felici che mi circondano: mamma e papà, Carotina e Pistachietto.

La ricetta l'ho un po' modificata, prevedeva farina integrale e zucchero di canna, che io non avevo quando sono stata presa dal mio improvviso FUROR DOLCIFERO, quindi presto ripeterò l'esperimento con questi ingredienti très chic!

Ingredienti:
  • 250 gr farina (integrale)
  • 1 uovo
  • 170 gr zucchero (di canna)
  • 200 gr latte
  • 60 gr burro
  • 100 gr gocce di cioccolato
  • 1 pizzico sale
  • 3/4 bustina di lievito

Proocedimento:

Sbattere leggermente l'uovo con lo zucchero, aggingere il latte, il burro fuso e poi, a poco a poco, la farina. Dopo metterci il pizzico di sale, le gocce di cioccolato e il lievito.

In forno a 200° per 45 minuti.

martedì 8 luglio 2008

Il mio primo Danubio

Ho finalmente il tempo per scrivere un post, so che state tutti col fiato sospeso per l'avvincente storia dei piccoli di Lavinia e quindi, prima della ricetta, ecco le ultime novità. Ode all'operai Artur (dalla Polonia con furore) perchè ha preso a cuore la nostra causa e ieri mattina ha afferrato un altro micetto e me lo ha prontamente consegnato...SIAMO A QUOTA TRE!
Il piccolino è un po' spaventato, ma si lascia toccare e gioca coi fratelli quando non lo vedo (crede lui....). Ora ne manca solo uno....Che teneri....crescono crescono e gradiscono il merluzzo fresco...lupetti!!!

Ora la ricetta che mi ha dato tanta soddisfazione!!!
Da sempre adoro il pane e tutti i suoi derivati, inoltre adoro preparare le cose che lievitano...quindi quando ho visto qui la ricettina del Danubio me ne sono follemente innamorata...Non l'avevo mai visto, ma davvero è una ricetta napoletana??? Io credevo fosse viennese...o almeno austriaca, o ungherese....
Beh, comunque ho covato la ricetta per un po' in attesa dell'occasione più giusta per proporla ai miei meravigliati amici, e finalmente, il 29 giugno è arrivato il compleanno della mia amica Cinzia!
Ecco cosa ho portato alla festa in giardino (anche quello rigorosamente infestato da gatti di tutte le età...)



Ingredienti per l'impasto:
  • 250 gr farina 00
  • 250 gr farina manitoba
  • 1 cubetto di lievito di birra
  • 100 gr acqua tiepida
  • 150 gr latte
  • 60 gr burro
  • 1 pizzico di sale
  • 1 pizzico di zucchero

Ingredienti per l'interno (nel mio caso, ma voi date sfogo alla fantasia):

  • sottilette light
  • mortadella
  • olive nere

Procedimento:

In una ciotola mischiare le 2 farine. In una ciotolina mischiare acqua e latte e poi scioglierci il lievito, aggiungere lo zucchero, infine versare il tutto nella ciotola con le farine e amalgamare.

Unire il burro sciolto e il sale. Lavorare il composto con le mani fin quando è sodo, lisci e non appicciocoso. Rimettere la pasta nella ciotola, coprire con un canovaccio umido e far lievitare un'ora. Che libidine...

Intanto fate un riposino, poi preparate la teglia da forno foderandola con la carta da forno.

Passata l'ora di lievitazione prendere l'impasto che è diventato bello morbido, formare un rotolo e dividere in tanti dischi, me ne sono venuti 15.

Schiacciare ogni disco e al centro posizionare quel che vi pare, io ho usato sottilette light, mortadella e olive nere, combinandole a piacere. IChiudere il disco formando una pallina (vi consiglio di sagomarla con le mani come si fa con le polpette) e deponetela nella teglia riponendo sul fondo la parte sigillata.

Pallina dopo pallina viene fuori un bel fiorellino (almeno io ci vedo questo, e voi?).

Lasciate lievitare un'altra oretta.

Su consiglio di mamma ho decorato con pezzetti di olive e mini ciufetti di mortadella gli spazi tra le palline.

Cuocere in forno a 200à per 25/35 minuti (al solito...dipende dal forno).

FACILE FACILE, BUONO BUONISSIMO!!!!!

La prossima volta però abbonderò di più nel ripieno....

sabato 5 luglio 2008

Polinnia l'Accalappia gatti

Smessi i panni dell'archeologa...eccomi vestire i panni della gattara, ma che dico? dell'accalappia gatti! Giunto il momento dell'avvicinamento alla cucciolata ho optato per la formula uno alla volta...e così notte tempo mi sono appostata e ne ho prelevati ben due!!!

Ma perchè questo rapimento? il motivo c'è ed è validissimo. Se il mio giardino fosse l'oasi di pace che è sempre stato li lascerei lì con la mamma, ma purtroppo il via vai di operai maldestri e sbadati e la necessità di togliere le cataste di impalcature sotto le quali si nascondono i mici (il sol pensiero di trovarli schiacciati mi ha venire i brividi) mi hanno spinto a questa decisione. Tutte le gattare all'ascolto capiranno anche che è un lavoro mooolto duro, ma qualcuno dovrà pur farlo, o no?!?!

Ora ve li presento: il primo che ho preso è il più amichevole, si è rassegnato quasi subito alle coccole, ed è vispissimo come potete notare.....



Il secondo invece ha ancora qulla faccia terrorizzata della prima volta che mi ha vista. Bah?!??!!!! Ma abbiamo fatto molti progressi perchè quando l'ho preso mi ha azzannato un dito e non mi mollava più...Ora, dopo due giorni di "prigionia" si fa pure coccolare...sempre con l'espressione mooolto perplessa....



Mangiano come lupi...

La mamma Lavinia continua ad allattare gli altri due, che comunque mangiano anche la carne che dò loro volentieri per alleviare un po' le fatiche materne.

Forse uno ha già trovato una casa di super animalisti, dovrebbe andare dalla mia amica Bea, ma a settembre, quindi c'è tempo per spupazzarlo!!!!

Ho una ricetta, ma la post dopo...voglio che i mie piccoi abbiano un post tutto per loro!!!!

giovedì 3 luglio 2008

Nuovi arrivi.....

Eccoli qua i nuovi arrivati... non sono bellissimi?!?!!!
Sono ben quattro e li ho scovati nel mio giardino, tra tubi e ferracci delle imaplcature, ormai in via di smontggio.....ma andiamo con ordine...
La mamma, Lavinia, è una randagia che non riusciamo ad acchiappare per sterilizzare...la poverina sforna gattini in continuazione, ma il più delle volte nè io nè le altre gattare doc di zona riusciamo a trovarli e teiamo il peggio...
Lo scorso settembre portò qui vicino Clio e sua sorellina, la prima l'ho presa io, l'altra l'ho affidata a gente sicura!

Ora però è andata mooolto meglio perchè dopo aver partorito chissà dove e aver cresciuto lì per un pò i micetti, ha deciso di portarli qua, proprio da me, mi ha scelto. Ha capito che qua sarebbero stati bene tutti, mi fa così tanta tenerezza...

Bene, sono tanto felice...tanto tanto......
A presto con nuove foto...più da vicino, prometto!