giovedì 16 gennaio 2014

La Ribollita "eretica" di Ale...

Cosa succede in cucina quando una vegetariana convinta sposa un carnivoro incallito?
Ebbene ve lo diciamo noi: reparti del frigorifero separati e puliti col bicarbonato fino a farli brillare (i suoi, non certo i miei), spese rigorosamente separate, negozi del cuore diversi (storiche macellerie e ortolani di fiducia a chilometro zero e bio), ricettari separati e piccole liti. 
Poi a un certo punto si decide di convivere anche ai fornelli...
Soprattutto perchè Ale ha il dono di rendere squisito qualsiasi piatto, è un vero talento innato che rende speciale qualsiasi nostro pranzetto o cenetta, anche il più semplice.
Quando si è sparsa questa voce, molti dei nostri amici e parenti (tutti, ovviamente carnivori) hanno iniziato a fare a gara per venire a mangiare qui e abbiamo ideato tante ricette "compromesso" che però non ho mai postato (con grande disapputno di Ale...)
Mi sembra dunque il momento di iniziare una rubrica che da tempo ci frullava in testa, 
"il Carnivoro e la Vegetariana"
per condividere con voi le mille ricette che prepariamo insieme nei giorni di festa e in quelli normali, quando io cedo alle preparazioni di carne (di origine rigorosamente controllata) e lui rende squisite e succulente le cotture anche dei miei ortaggi più semplici.
Ecco a voi la prima puntata: La Ribollita "eretica" di Ale...

Premessa.
Parlare di ribollita quando in giro ci sono dei toscani è come tirare in ballo carbonara o amatriciana quando noi romani siamo a tiro.
Puristi custodi di un'inveterata tradizione o eterodossi innovatori, fedeli ad una loro personale ricostruzione, quasi tutti storcono il naso gridando più o meno istericamente al sacrilegio.
Ma a noi la ribollita piace molto, dal momento che rappresenta uno dei grandi punti d'incontro tra la
preferenze per le preparazioni a base vegetale e per i sapori delicati dell'una (io) e le pantagrueliche voglie, tendenzialmente carnivore, dell'altro (Ale).
E allora cos'altro puoi fare se un bel sabato pomeriggio tuo cognato si presenta con le braccia occupate dal gradito dono di due fantastici mazzi di cavolo nero appena acquistati dall'ortolana di fiducia, sana spacciatrice di stupefacenti ortaggi che sanno solo di sole, di acqua e di terra vera?
Non conoscendo altre ricette in grado di fare adeguatamente onore a un così affettuoso regalo, il dado era ormai tratto. Che ribollita fosse, con buona pace degli amici toscani, che spero ci perdoneranno...

Abbiamo cotto circa 1 kg di fagioli in una piccola casseruola di coccio, ben riempita di acqua fredda con un paio di prese di santoreggia secca e un rametto di rosmarino. A cottura completata abbiamo frullato col minipimer circa la metà dei faglioli, nella loro stessa acqua di cottura.

Intanto in abbondante olio (e qui vince il mio pantagruelico carnivoro), abbiamo soffritto a fuoco lentissimo, in una capiente pentola di terracotta, un trito di
cavolo nero e cavolo verza (4 etti circa di ciascuno),
una decina di piccole carote tagliate a quarti di cerchio grossolanamente,
due cipolle affettate finemente,
qualche gambo di prezzemolo,
due coste di sedano,
qualche foglia di basilico.
Visto che siamo a gennaio, che si campa una volta sola e che il pantagruelico teneva salde le redini della cucina, nell'olio ben caldo sono finite a rosolare pure due fette di cotenna di prosciutto (tenute da parte dal macellaio di fiducia) sbollentate per 10 minuti e poi spezzettate, e due fette di pancetta dell'Antica Caciara Trasteverina. Quest'ultima è un'arcistorica norcineria trasteverina da molti decenni alla base delle gioie culinarie di 4 (ormai 5!!!) generazioni di abitanti del Villino Rinaldi. Se abitate a Roma o semplicemente ci passate, non potete esimervi dal farci una capatina, non foss'altro (suggerisce estasiato il carnivoro) per gratificare un po' le vostre narici con profumi ormai per lo più in disuso.

Quando il trito si è insaporito per bene e le erbe cominciavano a tirare fuori tutto il loro liquido di vegetazione, abbiamo aggiunto un paio di cucchiai di concentrato triplo di pomodoro (Mutti!), qualche foglionia di mentuccia.
A questo punto ci abbiamo messo dentro anche la parte frullata dei fagioli (ok, andava anche passata al setaccio, noi non l'abbiamo fatto: nessuno si è lamentato...) e subito dopo i fagioli cotti ancora interi.


Abbiamo incoperchiato la pentola di terracotta e abbiamo atteso che la zuppa sobbolisse dolcemente per un'oretta e mezzo, aggiungendo di tanto in tanto brodo vegetale bollente.
A cottura ultimata, dopo aver aggiustato di sale e pepe, abbiamo trasferito la zuppa in una casseruola in grado di andare in forno (la splendidissima Le Creuset nera ovale!!!) seguendo questo ordine: 
uno strato di pane, uno strato di zuppa, uno strato di pane, uno di zuppa e così via.
A questo punto abbiamo fatto riposare il tutto per un'altra oretta, ingannando l'attesa con un bicchiere di ottimo Pinot Bianco Myò di Zorzettig.
Trascorso questo tempo, indispensabile per permettere al pane di ammorbidirsi, abbiamo condito la zuppa con cipolla affettata a velo (ufficialmente solo mezza, per non ledere la sensibilità delle signore, ma ufficiosamente possiamo ammettere che si presentava in una dose almeno tripla...) e con del buon olio di oliva crudo, l'abbiamo messa in forno a 200 gradi per una quindicina di minuti, in modo che sullo strato superficiale si formasse una bella crosticina.


Poco politically correct
non certo dietetica, 
ma comunque niente male, 
la ribollita eretica del Gatto Gobbo!

***

5 commenti:

Manuela e Silvia ha detto...

Ciao! ma è divina questa vostra versione della Ribollita! a noi piace moltissimo: ricchissima di tante verdure ottime e di stagione, tanti profumi e sapori che si amalgamano in un piatto che và cotto lentamente ed assaporato altrettanto!un bacione e complimenti!
PS. ci aspetti che arriviamo per pranzo???

Paolo ha detto...

Complimenti ! Ne ho assaporato tutto il gusto!

Lo ha detto...

io appoggio il lato vegetariano, ma non posso che essere d'accordo...cavolo nero significa ribollita...e la vostra a 4 amni è unica!

Unknown ha detto...

Ciao!
Bellissimo post!
Abbiamo appena creato una pagina fan "antica caciara trasteverina". Seguiteci!!

http://www.eatingitalyfoodtours.com/2013/11/12/antica-caciara-trastevere/

Grazie mille!!

Lisa Resnick ha detto...



Great post.thank you so much.Love this blog.
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